Cosa sono i flussi di lavoro
La definizione di workflow è semplice ma fondamentale per comprendere come funziona un'organizzazione: un workflow, o flusso di lavoro, è una sequenza di passaggi strutturati e ripetibili attraverso cui un'attività o processo aziendale viene portato a termine. Ogni passaggio è legato a regole, ruoli, strumenti e tempistiche ben definite.
Un workflow può riguardare qualsiasi area dell'azienda: dall'onboarding di un nuovo dipendente, alla gestione di un ticket di assistenza, fino all'approvazione di una campagna di marketing.
L'obiettivo principale è garantire che ogni fase avvenga nel momento giusto, nel modo corretto e nella giusta sequenza.
Perché i flussi di lavoro sono importanti
Avere flussi di lavoro chiari e ben strutturati significa:
- Ridurre gli errori operativi
- Migliorare la collaborazione tra team
- Aumentare la produttività
- Tenere traccia di attività e responsabilità
- Facilitare l'automazione e il monitoraggio
In assenza di un workflow chiaro, i processi diventano opachi, disorganizzati e soggetti a rallentamenti. La gestione dei workflow è quindi un asset strategico per ogni azienda orientata all'efficienza e alla crescita.
Quando vanno creati i workflow
Spesso si tende a introdurre un flusso di lavoro solo quando si presenta un problema. In realtà, i workflow dovrebbero essere progettati in fase preventiva. Ogni volta che un processo si ripete con una certa regolarità — e coinvolge più persone o strumenti —, ha senso disegnarne tracciarne un workflow.
Alcuni esempi di momenti chiave in cui è utile creare un workflow:
- Durante la fase di crescita aziendale
- In seguito all'introduzione di nuovi strumenti digitali
- In caso di errori ricorrenti o colli di bottiglia
- Quando si vogliono implementare automazioni
Workflow, Gantt, checklist e diagrammi di flusso: differenze e analogie
Molto spesso si fa confusione tra workflow e altri strumenti usati per organizzare e monitorare le attività o i progetti. Vediamo le differenze:
Workflow vs. diagramma di Gantt
Il Gantt è uno strumento di pianificazione temporale dei progetti. Mostra l'inizio e la fine di ogni attività, ma non descrive i passaggi interni. Il workflow, invece, è più orientato alla sequenza logica e ai responsabili di ogni task.
Workflow vs. checklist
La checklist è un elenco statico di attività da completare. Utile per task semplici, ma non adatta per processi complessi o con molte variabili. Un workflow è dinamico, gestisce dipendenze, approvazioni e condizioni.
Workflow vs. diagramma di flusso
Un diagramma di flusso è una rappresentazione visiva, spesso usata per mappare un workflow. Ma il workflow è qualcosa di più: è lo schema operativo reale con ruoli, regole e strumenti associati.
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Come creare un flusso di lavoro
Vediamo ora come creare un flusso di lavoro efficace in 6 passaggi:
1. Identifica l'obiettivo
Chiediti: qual è lo scopo finale di questo processo? Rispondere chiaramente è il primo passo per non creare un flusso macchinoso e dispersivo.
2. Mappa tutte le fasi
Disegna ogni passaggio, dal punto di ingresso (trigger) fino al risultato finale. Non dimenticare le eccezioni o le deviazioni possibili.
3. Assegna ruoli e responsabilità
Chi fa cosa? Definire chi è coinvolto in ogni fase evita sovrapposizioni e omissioni.
4. Scegli gli strumenti giusti
Un workflow efficace ha bisogno di strumenti digitali integrati: piattaforme come monday.com, Make, Google Workspace permettono di automatizzare e tracciare i flussi.
5. Automatizza dove possibile
Usa l'automazione per notifiche, approvazioni, passaggi tra fasi. Risparmierai tempo e ridurrai gli errori.
6. Testa e ottimizza
Nessun workflow nasce perfetto. Verifica sul campo, raccogli feedback e migliora iterativamente.
Come gestire i workflow in maniera efficace
Una volta creato il flusso, la sfida è mantenerlo funzionale e aggiornato. Ecco alcune buone pratiche:
Crea una documentazione chiara
Ogni workflow va documentato in modo semplice ma completo. Tutti devono sapere dove trovare le informazioni.
Favorisci la formazione continua
Ogni nuovo processo richiede che il team sia formato sul "come" e sul "perché". Non lasciare che gli strumenti diventino un ostacolo.
Monitora costantemente i KPI
Definisci indicatori per misurare efficienza e performance del workflow. Ad esempio: tempo medio di completamento, numero di errori, % di automazione.
Rivedi periodicamente i flussi di lavoro
Il business cambia, e i workflow devono adattarsi: prevedine una revisione ogni 6-12 mesi per mantenerli sempre attuali.
Esempi di workflow
Per rendere tutto più concreto, ecco alcuni esempi di workflow comunemente adottati nelle aziende:
Onboarding dipendenti
- Firma contratto
- Creazione credenziali
- Assegnazione dotazioni
- Formazione iniziale
- Feedback dopo 30 giorni
Gestione lead e prospect
- Acquisizione contatto
- Qualificazione lead
- Primo contatto commerciale
- Invio proposta
- Follow-up e chiusura
Ticketing e supporto clienti
- Apertura ticket
- Assegnazione al team competente
- Diagnosi problema
- Risoluzione
- Feedback cliente e chiusura ticket